Cerchi un metodo infallibile che ti spieghi come tirare un rigore? In questo tutorial ho cercato di raccogliere i migliori consigli in materia, visto che a quanto pare, la fisica e la statistica sono concordi nell’affermare che il rigore perfetto, esiste!
Come tirare un rigore: consigli e trucchi
Il movimento
Il consiglio generale è rispettare una breve rincorsa, al massimo di tre o quattro passi, disegnando sul terreno una traiettoria che raggiunga il dischetto da destra o da sinistra, a seconda del nostro piede d’appoggio.
Al momento dell’impatto, il piede d’appoggio dovrebbe trovarsi praticamente parallelo al pallone, in modo da imprimere più forza e precisione sulla sfera. Si tratta di movimenti che durano frazioni di secondo, quindi l’allenamento è la chiave per realizzarli al meglio.
La direzione
Anche di fronte ad un portiere para-rigori, abbiamo una certezza fisica: impiegherà più tempo a coprire un angolo basso, piuttosto che a raggiungere un angolino alto. Un tiro rasoterra e vicino ad uno dei pali, è una scelta spesso vincente. Se il tiro sarà forte ma centrale, un buon portiere lo parerà. Perché il segreto di un goal-keeper saracinesca è proprio quello di non muoversi finché l’attaccante non tocca il pallone.
Lo stile
Molti giocatori professionisti hanno trasformato il rigore in un loro marchio di fabbrica, come il saltello di Marco van Basten oppure le gambe divaricate di Cristiano Ronaldo o il cucchiaio di Francesco Totti. Alcuni giocatori hanno invece sviluppato la tecnica di rallentare la corsa in prossimità della palla, per aver tempo di guardare il portiere e l’eventuale direzione del suo salto. Altri invece non guardano nemmeno la porta e si concentrano esclusivamente sul tiro. L’aspetto psicologico è importante tanto quanto quello atletico!
La prontezza e la sicurezza
Un calcio di rigore rappresenta uno dei momenti più emozionanti di una partita, e la freddezza deve essere la maggior qualità del tiratore. Si decide una direzione da imprimere al pallone, e la si deve mantenere. Bisogna svuotare la mente da ogni possibile distrazione, nonostante alcuni portieri cerchino di togliere concentrazione all’attaccante con movimenti e parole: il portiere olandese Krul, ad esempio, si è distinto durante i Mondiali 2014 proprio per questa sua capacità.
Cosa dice la statistica
Secondo una statistica condotta dagli studiosi Levitt e Dubner, i portieri tendono buttarsi nel 57% dei casi verso la direzione opposta al piede più forte dell’attaccante che hanno davanti. Ovviamente questo presuppone che l’estremo difensore conosca bene le abitudini del tiratore. Per il 41% dei rigori invece, pare che il portiere scelga il lato opposto, per prevenire un possibile effetto sorpresa. Solo nel 2% dei penalty il portiere rimane al centro. L’indagine quindi indica ai rigorisi che il centro della porta sembra essere il punto migliore per insaccare, almeno per quanto riguarda i dati raccolti.
Secondo invece il fisico Nicola Ludwig, il rigore perfetto è un connubio tra precisione e velocità e va calciato
- a circa 100 km/h, per entrare in porta in 40 centesimi di secondo (poco più dei 30 centesimi di secondo di reazione, tipica dei migliori portieri)
- con quattro, sei passi di rincorsa
- all’incrocio dei pali
- in un angolo in alto, non importa quale dei due purchè si tratti del classico ‘sette’, che rappresenta quel 28% di porta dove il portiere non può arrivare
- senza guardare in faccia l’avversario
E il portiere?
- non deve guardare il tiratore ma concentrarsi solo sulla palla
- deve rimanere fermo fino al momento in cui l’attaccante impatta il pallone
- Il pallone infatti raggiunge la porta in meno di mezzo secondo e se il portiere attende l’ultimo istante utile per lanciarsi, ha ancora 20 centesimi di secondo per uno slancio di oltre 2 metri, nella direzione corretta, coprendo circa il 70% della sua rete
E tu, ti sei mai cimentato in un calcio di rigore? Hai qualche consiglio da condividere o qualche giocatore cui ti ispiri?