Come diventare arbitro di pallavolo

Vuoi sapere come diventare arbitro di pallavolo? Se ti piace la pallavolo ma non sei fisicamente uno sportivo, probabilmente il tuo ruolo da protagonista coincide con quello del direttore di gara.

L’arbitro di pallavolo segue il gioco dall’alto, con poco dispendio fisico e molta concentrazione mentale: si tratta di un’attività occasionale retribuita che non consente tuttavia di raggiungere fama e ricchezza, come accade invece per gli arbitri di calcio. Eccetto la serie A, un arbitro di pallavolo viene retribuito attraverso un rimborso spese che varia in funzione della categoria e della distanza tra il campo di arbitraggio e la residenza personale.

Come diventare arbitro di pallavolo, i requisiti

I due principali requisiti per diventare un arbitro di pallavolo sono:

  • il compimento del sedicesimo anno di età
  • la frequenza di un corso per arbitri di pallavolo

Le figure arbitrali di una partita di pallavolo sono: primo e secondo direttore di gara, arbitro segnapunti, giudici di linea.

Queste figure sono presenti contemporaneamente solo nelle competizioni di livello più alto:dalla serie B in poi ad esempio viene a mancare il giudice di linea, mentre per quel che riguarda i campionati regionali e provinciali, la semplice figura del primo arbitro può essere sufficiente.
Sul sito della FIPAV-Federvolley, che puoi visitare cliccando qui, trovi tutte le informazioni sui ruoli del collegio degli arbitri. Se appartieni ad un’associazione sportiva, basta essere tesserati con il circolo che ospita la partita per poter arbitrare come associato, tuttavia tale discorso è valido solo nei campionati giovanili.

Come si svolge ruolo dell’arbitro

L’arbitro esplica le sue funzioni posizionandosi solitamente in una seggiola sopraelevata, posta lateralmente alla rete di pallavolo per garantire la migliore visibilità. Egli è titolare di qualsiasi decisione, pertanto è necessario che abbia un carattere fermo e deciso e non si lasci influenzare dalla situazione, dagli eventi, dai giocatori, dai tecnici e dal pubblico. L’arbitro può comminare sanzioni disciplinari nel corso del match, autorizza il servizio, interrompe il gioco. Al termine della gara firma il referto che il segnapunti compila durante la partita.

La federazione di pallavolo, presso i comitati provinciali e regionali, si occupa della formazione degli arbitri: a livello italiano questo ruolo viene svolto dal Centro di Qualificazione Nazionale per il Settore tecnico degli arbitri e degli osservatori. Tale ente organizza annualmente dei corsi per chi aspira al ruolo di arbitro: ci si può iscrivere dopo aver compiuto i 16 anni. Alla fine del corso, dopo il superamento degli esami, si diventa ufficialmente un arbitro federale. Durante le prime uscite come giudice di gara, si verrà sempre affiancati da un tutor, pronto ad intervenire per aiutare e correggere il neo arbitro.

Per quanto riguarda le possibilità di carriera, l’arbitro di pallavolo viene valutato dagli osservatori, che possono stabilire per lui una promozione verso campionati di livello maggiore. Accumulando esperienza si può ambire a diventare un arbitro internazionale, previa valutazione positiva della Federazione Mondiale di Pallavolo FIVB.

I corsi per diventare arbitro possono essere organizzati privatamente presso associazioni sportive come il CSI o la UISP, che sottoscrivono convenzioni con la FIPAV per promuovere la pratica della pallavolo ed i ruoli arbitrali ad essa correlati. Se t’interessa diventare un arbitro di beach volley, puoi sempre fare riferimento alla FIPAV. Se sei uno studente, può essere interessante sapere che il corso per arbitri o un’attività come giudice di gara, garantiscono alcuni crediti formativi scolastici.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *